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Gielle Group: 50 anni di esperienza e competenza
Le migliori soluzioni antincendio ovunque e per qualsiasi esigenza |
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Agenti
estinguenti
Novec
1230 fluido antincendio |
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Nome
chimico :
DODECAFLUORO-2-METILENTANO-3-ONE
Formula chimica CF3CF2C(0)CF(CF3)2
Proprietà
Fisiche Tipiche |
Novec
1230 Fluid |
Formula
Chimica |
CF3CF2C(O)CF(CF3)2 |
Peso
Molecolare |
316.04 |
Punto
di ebollizione @ 1
atmosfera |
49.2°C
(120.6°F) |
Punto
Di Congelazione |
-108.0°C
(-162.4°F) |
Temperatura
Critica |
168.7°C
(335.6°F) |
Pressione
Critica |
18.65
bar (270.44 psi) |
Volume
Critico |
494.5
cc/mole (0.0251 ft3/lbm) |
Densità
Critica |
639.1
kg/m3 (39.91 lbm/ft3) |
Densità,
Liquido Seduto |
1.60
g/ml (99.9 lbm/ft3) |
Densità,
gas @ 1 atmosfera |
0.0136
g/ml (0.851 lbm/ft3) |
Volume
specifico, gas @ 1
atmosfera |
0.0733
m3/kg (1.175 ft3/lb) |
Calore
Specifico, Liquido |
1.103
kJ/kg°C (0.2634 BTU/lb°F) |
Calore
specifico, vapore @
1 atmosfera |
0.891
kJ/kg°C (0.2127 BTU/lb°F) |
Calore
del punto di
ebollizione di
vaporizzazione @ |
88.0
kJ/kg (37.9 BTU/lb) |
Viscosità
Liquida @ 0°C/25°C |
0.56/0.39
centistokes |
Solubilità
di acqua in liquido
di Novec 1230 |
<0.001
% by wt. |
Pressione
Del Vapore |
0.404
bar (5.85 psig) |
Resistenza
dielettrica
relativa, 1
atmosfera (N2=1.0) |
2.3 |
Il Novec™ 1230 è un
materiale di alto peso
molecolare, rispetto agli
halons della prima
generazione. Il prodotto ha
un calore di vaporizzazione
di 88.1 kJ/kga. Anche se è
un liquido a temperatura
ambiente si vaporizza subito
dopo dello essere scaricato
in un sistema di inondazione
totale.
Maneggiamento
Inoltre, altro elemento
fondamentale e' quello che,
essendo il fluido NOVEC 1230
a temperatura ambiente in
fase liquida, non necessita
per il suo travaso in
bombole di costose e
complicate apparecchiature,
sia per le attività di
manutenzione che per quelle
di ricarica. In effetti in
caso di scarica
dell'estinguente, sarà
sufficiente versare il
fluido nella bombola e
ripressurizzare la stessa
con una piccola bombola di
azoto, operazione che può
essere tranquillamente
effettuata con una officina
mobile.
Quantità di bombole
necessarie a parità di
volume da proteggere
inferiore di circa 6 volte a
quella necessaria per i gas
inerti;
Il principio di
funzionamento del fluido
estinguente NOVEC 1230 è
quello della saturazione
dell'ambiente (total
flooding); questo sistema di
funzionamento ha il grande
vantaggio di non doversi
preoccupare dell'ubicazione
dei materiali a rischio, né
della loro conformazione
perché crea condizioni
omogenee in tutto
l'ambiente.
Altro parametro essenziale
è la valutazione del volume
effettivo da proteggere,
determinante per definire la
quantità di gas da
impiegare. Le
caratteristiche
dell'ambiente da proteggere
sono fondamentali per una
corretta progettazione
dell'impianto, tanto che le
norme NFPA ed ISO 145020
prevedono espressamente il
test di tenuta denominato
Fan Door Integrity Test; la
chiusura di tutte le
aperture tramite serramenti
automatici e soprattutto
l'arresto immediato dei
sistemi di ventilazione sono
fondamentali per l'efficacia
del sistema.
In particolari ambienti di
dimensioni contenute dove
sono presenti numerose
aperture più o meno
sigillate, da dove può
uscire rapidamente il gas
estinguente, è frequente
l'utilizzo di sistemi a
scarica principale e di
mantenimento. Dopo la prima
scarica principale, segue
una scarica aggiuntiva di
"mantenimento" ,
appunto per mantenere la
concentrazione nei valori di
concentrazione richiesti per
lo spegnimento.
Per quanto riguarda i limiti
di concentrazione ed
esposizione delle persone al
gas estinguente NOVEC 1230
ci si riferisce a quanto
previsto da NFPA 2001 e da
ISO 14520.
Per una valutazione della
compatibilità del fluido
estinguente NOVEC 1230 con
l'ambiente bisogna
considerare l'interazione
che il gas determina al
contatto con la fiamma ed i
conseguenti prodotti della
decomposizione chimica. Il
fluido estinguente NOVEC
1230 infatti al contatto con
la fiamma produce ed il
calore produce acido
fluoridrico (HF) in quantità
ridotte, comunque non
dannose per gli esseri umani
e per le apparecchiature, in
linea con i valori espressi
per gli altri agenti
estinguenti chimici.
Il proliferare di nuovi
estinguenti clean agent del
tipo a gas Haloncarbons e a
gas Inerti ha indotto lo
standard NFPA 2001 a
inserire un nuovo Protocollo
di verifica della
compatibilità tossicologica
denominato PBPK -
Physiologically Based
Pharmacokinetic Model, che
considera la concentrazione
massima ammissibile nel
sangue dell'agente
estinguente e il tempo
necessario per raggiungerla.
Questo estinguente è adatto
alla protezione di ambienti
a rischio di incendio di
classe A, classe A high risk
e classe B. Tipiche
installazioni sono quelle a
protezione di centri di
elaborazione elettronica e
di telecomunicazione e di
apparecchiature o oggetti di
valore elevato in musei o
archivi.
In sintesi l'impianto di
estinzione a fluido
estinguente NOVEC 1230 è
costituito da bombole
pressurizzate a ca. 25 bar,
collegate ad un sistema di
tubazioni che lo portano a
destinazione . All'estremità
di dette tubazioni vi sono
gli ugelli di scarica con
orifizio calIbrato,
calcolato tramite un
accurato software di calcolo
dedicato, attraverso i quali
il fluido in fase gassosa si
scarica nel locale da
proteggere.
Compatibilità Dei Materiali
3M™ Novec™ 1230 è
compatibile con i materiali
di costruzione tipici usati
nei sistemi di soppressione
del fuoco. Il materiale è
stabile ed essenzialmente
inerte, ciò significa che
non reagisce con i
componenti di sistema. È
inoltre non corrosivo nella
relativa forma accurata. La
prova di lunga durata ha
dimostrato la compatibilità
eccellente con i vari
elastomeri usati in anelli a
"cso", in
guarnizioni ed in altri tipi
di guarnizioni. Tuttavia,
suggeriamo che il prodotto
per non essere usati con i
fluoroelastomers, perché
sono simili in composizione
a Novec 1230 fluido e gli
hanno un'affinità per,
rendente li incompatibili.
Gli esami inoltre hanno
provato che il liquido di
Novec 1230 non reagisce con
i metalli tipici usati nei
sistemi di protezione contro
l'incendio, compreso acciaio
inossidabile, acciaio al
carbonio, l'alluminio,
l'ottone ed il rame.
L’impianto antincendio con
Novec 1230 è composto:
- da uno o più recipienti
contenenti Novec™ 1230
marcati T PED e
pressurizzati con azoto a 25
bar
- un sistema di comando ed
attivazione
- una rete di tubi di
distribuzione
- ugelli di erogazione
Ogni sistema è conforme
alla norma NFPA 2001 e
calcolato con software
approvato dai principali
enti di certificazione per
un tempo di scarica
inferiore a 10 sec.
Ecco come funziona l'mpianto
antincendio col Novec 1230
I sensori rilevano
l’incendio nella fase
iniziale del processo di
combustione, prima ancora
che l’occhio umano possa
vederne la fiamma.
Il sistema rilascia nella
zona protetta il liquido
estinguente, contenuto in
serbatoi pressurizzati con
azoto.
L’estinguente evapora al
momento della fuoriuscita e
si diffonde in maniera
uniforme nel locale.
L’estinguente soffoca il
processo di combustione in
quanto assorbe il calore più
velocemente di quanto il
fuoco sia in grado di
sviluppare.
Il sistema viene ricaricato
e pressurizzato, anche sul
posto se necessario.
Caratteristiche tecniche del
NOVEC 1230™
• Bassa pressione di
pressurizzazione delle
bombole di contenimento,
nell’ordine dei 25 BAR,
uguale o inferiore a quella
della maggioranza degli
altri alogenati, ma da 8 a
12 volte inferiore a quella
dei gas inerti, che sono
stoccati nelle bombole a 200
o 300 BAR.
• Margine di sicurezza tra
la concentrazione di
spegnimento e quella alla
quale si potrebbero
riscontrare effetti avversi
per le persone (acronimo in
lingua inglese LOAEL: Lower
observed adverse effect
level), pari almeno al 69%,
contro un 17% nel migliore
dei casi per i gas inerti.
• Quantità di bombole
necessarie al contenimento,
a parità di volume da
proteggere, inferiore di
circa 6 volte, rispetto a
quella necessaria per gli
altri gas chimici.
• Calore di
vaporizzazione: essendo il
calore di vaporizzazione
molto basso, conseguenza
della bassa forza
intermolecolare presente,
pari a 25 volte meno di
quello dell’acqua,
l’energia richiesta per
convertirlo in stato gassoso
è facilmente assorbita
dall’aria.
• Pressione di vapore: il
prodotto ha una pressione di
vapore 12 volte superiore a
quella dell’acqua, con la
conseguenza di una estrema
facilità di trasformarsi in
gas.
• Trasformazione del
fluido in gas: le
caratteristiche
sopraindicate permettono la
transazione da liquido a
gas, anche in ambiente
freddo. La rapida
trasformazione permette
quindi di estinguere
l’incendio, senza lasciare
alcune residuo (da qui la
denominazione “clean agent”).
Caratteristiche
tossicologiche
La 3M prima di porre sul
mercato il NOVEC 1230™, ha
provveduto accuratamente a
verificarne il profilo
tossicologico, già nella
fase di sperimentazione.I
risultati sono stati
eccellenti e gli studi
effettuati condotti da
laboratori indipendenti
dimostrano che il NOAEL (No
Observable Adverse Effect
Level), cioè il livello
fino al quale non si
verificano effetti avversi,
del 10% di concentrazione è
molto elevato rispetto alla
massima concentrazione di
spegnimento da utilizzare
per incendi di classe B,
pari al 5,90%.
Inoltre il NOVEC 1230™ è
presente nello standard NFPA
2001 – 2004 (National Fire
Protection Association),
nello standard ISO 14520
(International Organization
for Standardization) ed è
registrato nella EPA (U.S.
Environmental Protection
Agency), nella ELINCS (European
List of Notifi ed Chemical
Substances) e nella SNAP (Signifi
cant New Alterna-tives
Policy), come agente
estinguente per applicazioni
locali ed ad inondazione
totale in presenza di
persone.
Caratteristiche gestionali
Nelle attività di
manutenzione, essendo il
NOVEC 1230™ a temperatura
ambientale in fase liquida,
non necessità per il suo
travaso in bombole di
costose e complicate
apparecchiature come pompe
di travaso, sia per la sua
carica iniziale che, per
eventuali ricariche che,
possono pertanto essere
effettuate sul luogo di
installa-zione
dell’impianto, evitando
così il trasporto in classe
ADR, che è invece
obbligatorio per gli altri
alogenati chimici ed inerti.
Infatti, in caso di necessità
di ricarica, sarà suffi
ciente depressurizzare la
bombola di conteni-mento,
versare il fluido nella
bombola e ripressurizzare la
stessa con una piccola
bombola di azoto, evitando
pertanto l’oneroso
trasporto alla stazione di
ricarica ed i tempi fermo
impianto, con la conseguente
mancanza di protezione
attiva nell’ambiente da
proteggere. |
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